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Ancora una lezione dedicata al rapporto tra Storia e media, e prima di capire di che cosa si tratta, vi consiglio di vedere questa famosissima scena si un famosissimo film.
Forse l'avete riconosciuta: è una scena tratta da Casablanca (Michael Curtiz, 1942) e fa capire perfettamente quante cose diverse possa essere una canzone (anche se di tipo molto particolare in questo caso, trattandosi di un inno nazionale): come canta Francesco Guccini,
...fra il passato appesa e il futuro, / il presente e pronta a scappare / e la canzone diventa un sasso / lama, martello, una polveriera / che a volte morde e colpisce basso / e a volte sventola come bandiera. (Una canzone, 2004)
E proprio alle canzoni e al loro rapporto con la storia - qualcosa che Guccini, autore de La locomotiva, conosce bene - è dedicata questa lezione.
Ci chiederemo se e come una canzone possa raccontare la Storia. E se, e come, possa cambiare la Storia. O, addirittura, fare la Storia, ovvero essere "agente di storia".
La risposta la cercheremo proprio nelle canzoni, in particolare nelle canzoni popolari, sia intese come canzoni espressione della cultura popolare tradizionale, sia intese come canzoni pop.
Per questioni di lingua - e di riferimenti culturali (perché una canzone è un oggetto culturale complesso) - useremo canzoni italiane, e quindi ci riferiremo soprattutto alla storia e alla cultura italiane.
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Qui trovate un saggio di Paolo Mattera, pubblicato su Officina della storia, una rivista on line di storia, sulla canzone come fonte di storia.
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