Topic outline

  • General information about the course



    Adolfo Braga, è docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro - Facoltà di Scienze della Comunicazione.
    È titolare di due insegnamenti presso il Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione: 1) “Comunicazione organizzativa”; 2) “Sociologia dei processi culturali e comunicativi”.

    È titolare di un insegnamento presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Amministrazioni della Facoltà di Scienze Politiche: “Innovazioni Organizzative e regolazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione”
    Assolve a compiti didattici integrativi dei corsi di insegnamento ufficiali, segue gli studenti per forme di counseling per consolidare metodi di studio e di apprendimento e per agevolare l’inserimento degli studenti nel Mercato del Lavoro, con particolare riferimento a quello del pubblico impiego.
    Svolge attività di ricerca e formazione in materie di relazioni industriali e organizzazione delle associazioni di rappresentanza.
    Con DR n. 19271 del 25 settembre 2020 diviene “Delegato alle politiche attive contro l’abbandono degli studi e supporto all’integrazione degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

    Per la Fondazione dell’Università di Teramo è il Direttore Generale.

    È capo redattore della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale.


    È segretario organizzativo dell'Associazione Associazione Italiana Studi Relazioni Industriali (AISRI).


    Le sue recenti pubblicazioni: La progettazione formativa per il cambiamento organizzativo. Ambienti di apprendimento: il percorso 24 CFU come occasione di innovazione organizzativa di Adolfo Braga con Daniela Di Nicola 2019, Pearson; La didattica universitaria. Una rotta per il futuro dell’università in Innovazioni e politiche universitarie in Italia, Scuola Democratica, n.2/2017; Buroriforma, Donzelli Editore Roma 2017; Innovare la didattica per un cambiamento sostanziale dell’università italiana, in Braga Scarnecchia (2016), Lavoro e competenze nel turismo. Organizzazione e sistema occupazionale, Aracne Editrice



    Il seguente insegnamento è riferito all’ambito A (SSD: M-PED/01) che è denominato: “Strategie formative e metodologie pedagogiche per l’insegnamento”. Il percorso formativo si propone di favorire l’acquisizione, oltre che di una preparazione tradizionale incentrata su aspetti pedagogici e didattici, anche un efficace aggiornamento su specifiche materie d’insegnamento: formazione continua dei docenti per strategie didattiche d’arte e valorizzazione del patrimonio culturale e per l’educazione musicale.
    Relativamente alla formazione dei docenti per strategie didattiche d’arte e valorizzazione del patrimonio culturale il corso porrà l’attenzione sull’importanza della formazione continua e permanente dei docenti che dovranno in prospettiva occuparsi di educazione all’immagine e di storia dell’arte in tutte le fasce scolari con particolare attenzione alle strategie didattiche utili alla valorizzazione, alla diffusione e all’accessibilità del patrimonio culturale. Nello specifico, si tratta di stimolare le/gli studenti alla promozione dell’idea di una cultura della formazione aperta e dinamica e di mettere a sistema l’uso di strumenti didattici innovativi e l’utilizzo di metodologie attive in grado di porre la/lo studente al centro del percorso formativo, promuovendo occasioni di studio, sperimentazione e ricerca che investano il piano teorico, metodologico e didattico, intorno ad alcune questioni quali i linguaggi contemporanei e le tecnologie digitali, mediante un apprendimento narrativo e esperienziale. Favorire la consapevolezza che i linguaggi dell’arte costituiscono uno straordinario strumento connettivo capace di parlare all’immaginario e, quindi, un dispositivo formativo interdisciplinare, trasversale e flessibile e, contemporaneamente, una risorsa per l’intera comunità educante.
    Da un punto di vista pedagogico, i linguaggi dell’arte costituiscono uno spazio formativo plurale e variegato, che potenzia le possibilità di sviluppo dell’individuo, modellando la sua personalità e le sue capacità relazionali. L’espressione estetica, infatti, veicolando sensazioni, percezioni e significati rappresenta un dispositivo che consente di imparare a “pensare coi propri sensi”, guidando il soggetto verso una più autentica comprensione di sé stesso e del mondo.
    Relativamente all’educazione musicale il corso affronterà le basi teoriche della pedagogia e della didattica della musica mettendo in evidenza i tre ambiti di raccordo della pedagogia e della didattica della musica: l’educazione musicale scolastica, le scienze dell’educazione e la musicologia. La pedagogia e la didattica della musica si collocano in un crocevia di un sistema di saper, psico-pedagogico-didattici e musicologici, che i futuri insegnanti di educazione musicale devono possedere. In altri termini, gli oggetti, i linguaggi e i metodi della pedagogia e della didattica della musica, soprattutto la loro ricaduta sull’educazione musicale, scolastica e anche extrascolastica, si definiscono nell’intersezione tra i diversi ambiti disciplinari. Proprio in quell’intersezione si costruisce il “sapere sapiente”, cioè il sapere specialistico che il futuro docente di educazione musicale deve possedere, e che dev’essere psico-pedagogico-didattico, sul piano sia generale sia disciplinare, e musicologico, cioè teorico, analitico, storico-critico-estetico e anche tecnico-pratico, in quest’ultimo caso basato pure su una specifica formazione musicale.
    Uno specifico obiettivo sarà quello di contribuire ad attenuare il gap esistente tra il sapere teorico della pedagogia e il sapere pratico necessario alla responsabilità d’insegnamento, fornendo, ai partecipanti, spunti di riflessione importanti ai fini della costruzione di un profilo professionale coerente con la possibile scelta di intraprendere un percorso di studi attinente con l’insegnamento. Le professioni (e l’insegnamento deve essere considerato una professione), nell'immediato futuro, richiederanno la crescita della domanda di professionalità e di efficacia lavorativa. Esiste un reale bisogno di formazione degli insegnanti inteso, soprattutto, come una possibilità di cambiamento che mira all'aumento del potenziale qualitativo di conoscenze e capacità e, dunque, all’acquisizione di competenze utili a gestire la complessità dell’intero sistema dell’educazione.
    Pensare una politica formativa in termini di competenza, significa attivarsi per mettere in atto una serie di dispositivi di apprendimento, valutazione, riconoscimento, certificazione che assicurino all'intero sistema scolastico performance di altissimo livello. Nella progettazione formativa per l’insegnamento da erogare bisogna sempre tener presenti un aspetto: la caratterizzazione professionale futura dei giovani, e dunque chiedersi quali tipi di profili professionali occorrono e quali competenze può fornire loro la formazione.

    Destinatari

    Il corso alle studentesse e agli studenti del DAMS e in particolare a coloro che in prospettiva vogliano aspirare agli insegnamenti delle scuole di ogni ordine e grado che intendano acquisire strumenti teorici di conoscenza e metodologie pratiche inerenti il raggiungimento delle finalità proposte dall’intervento culturale.



    Programma
    - La pedagogia come pratica del prendere forma;
    - Prevedere e progettare l’intervento educativo;
    - La ricerca azione (cenni);
    - Il cooperative learning;
    - Progettazione educativa e autobiografica;
    - Dalla progettualità alla competenza: come gestire le situazioni educative;
    - I caratteri della nozione di competenza;
    - Professionalità educative tra vecchie e nuove istanze;
    - Educare nel mondo del futuro;
    - laboratori didattici per le aree Artistico-Musicale. I laboratori, suddivisi per l’area artistica e per quella musicale avranno l’obiettivo di saper sperimentare una specificità progettuale per realizzare percorsi di apprendimento in queste discipline. I laboratori metteranno in evidenza la comparazione possibile tra gli strumenti legati alla formazione tradizionale e quelli per una formazione innovativa, ovvero cosa è ancora valido del primo modello di insegnamento delle aree disciplinari e quali strumenti formativi sono necessari per interventi di innovazione didattica.



    Materiali didattici di riferimento

    - Braga A., Le organizzazioni che producono conoscenza: l’identità professionale e le competenze dei docenti di sostegno, Vignate (Milano), Pearson, 2020
    Un testo a scelta tra i seguenti:
    - Cuomo C. Dall’ascolto all’esecuzione. Orientamento per la Pedagogia e la Didattica della musica, FrancoAngeli, 2018
    - Ferrarese S. (a cura di), Didattica della musica. Fare e insegnare musica nella scuola di oggi, Mondadori Università, 2020
    - Dallari, M., La zattera della bellezza. Per traghettare il principio di piacere nell’avventura educativa. Trento: Il Margine, 2021
    - Marone, F., Striano, M. (a cura di), Cultura postmoderna e linguaggi divergenti. Prospettive pedagogiche, Milano: Franco Angeli, 2012
    Saranno anche consegnate delle dispense al termine di ogni lezione.

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