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Gli strumenti digitali sono una risorsa particolarmente utile per la public history, soprattutto quella applicata al racconto urbano. In questa lezione analizzeremo le potenzialità delle mappe e delle timeline virtuali, sia come strumenti per la promozione del territorio (una delle possibili "ricadute" di un progetto di public history) sia come strumenti per l'approfondimento storico.Come al solito, vi suggerisco di dare uno sguardo in anticipo a qualche materiale, che poi analizzeremo più in dettaglio nel corso della lezione.
Il primo è Hidden Cities, un progetto europeo che coinvolge diverse università, enti di ricerca e musei il cui obiettivo è "to examine how public spaces, from street-corners to major city squares, were shaped by the everyday activities of ordinary city-dwellers between 1450 and 1700."
Il secondo è Trento Sessanta, un percorso tra le vie della città di Trento per raccontare il sessantotto (come forse sapete, l'università di Trento - dove c'era la prima facoltà di sociologia in Italia - fu uno degli epicentri del Sessantotto italiano)
Il terzo è l'ecomuseo casilino a Roma, un progetto articolato di riqualificazione e promozione del territorio, al cui interno la public history gioca un ruolo importante.
Su questa base, vi sfido a trovare altri esempi di public history che usano mappe o timeline digitali: buona caccia!