Indice degli argomenti

  • Informazioni generali sul corso


    Di GirolamoPiero Nicola Di Girolamo, ricercatore in storia contemporanea, insegno storia contemporanea e storia del giornalismo. Ho studiato in particolare la mobilitazione industriale durante la prima guerra mondiale, il sindacato nella prima metà del Novecento e la storia della stampa. I miei ambiti di ricerca si sono allargati alla storia della resistenza e del secondo dopoguerra.


    Fra i miei lavori più importanti, oltre a numerosi articoli e saggi in volumi collettanei, Produrre per combattere (Esi 2002); Militari, imprenditori, operai durante la Grande guerra (Villamagna 2008).



    Andrea SangiovanniAndrea Sangiovanni insegna storia contemporanea e storia dei media I suoi ambiti di ricerca sono molteplici: si è occupato di storia della stampa, uso pubblico della storia, rappresentazioni pubbliche di soggetti collettivi, immaginario collettivo e storia dei mass media. 
    Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato due libri: Tute blu. La parabola operaia nell'Italia repubblicana (2006) e Le parole e le figure. Storia dei media in Italia dall'età liberale alla seconda guerra mondiale (2012).

    Se sei interessato al curriculum completo e all'elenco delle pubblicazioni segui il link 




    OBIETTIVI DEL CORSO, PREREQUISITI E PROPEDEUTICITA'

    Obiettivi formativi generali

    Obiettivo generale del corso è la conoscenza della storia del giornalismo e dei mass media, in costante dialogo con l’analisi delle tecniche. Ci si riferirà in particolare alle vicende dell’Italia del XX secolo, anche se esse verranno inserite nel contesto internazionale al quale fanno inevitabilmente riferimento.

    L'obiettivo specifico del primo modulo (storia e tecniche del giornalismo) riguarda il modo in cui si è sviluppato nel tempo il concetto di opinione pubblica; l'evoluzione dei quotidiani in Italia e la trasformazione del linguaggio giornalistico in rapporto al cambiamento - anche tecnologico - del sistema dei media.

    L’obiettivo specifico del secondo modulo (storia e tecniche del mass media) è legato all'evoluzione del sistema dei media in Italia, con particolare attenzione alla seconda metà del Novecento, e al modo in cui il suo svilupparsi venga definito dal rapporto dialettico fra strumenti di comunicazione, tecnologia, linguaggi e pubblico. Si presterà una specifica attenzione al passaggio dai media elettronici a quelli digitali.

     Per quanto riguarda conoscenza e capacità di comprensione, ci si aspetta che lo studente, attraverso una rassegna dei principali eventi (tecnologici, politico-istituzionali e di linguaggio) che hanno caratterizzato lo sviluppo del giornalismo e del sistema dei media, acquisisca una conoscenza generale delle loro vicende storiche - sia sul piano nazionale che su quello internazionale - e una buona capacità di comprensione delle interazioni tra i diversi media all'interno del sistema integrato dei media.

     Per quanto riguarda la capacità di applicare conoscenza e comprensione, lo studente dovrà dimostrare di saper applicare le proprie conoscenze in relazione alla storia e ai linguaggi del giornalismo e dei media attraverso l'analisi critica di documenti audiovisivi (film, programmi televisivi e radiofonici, documentari), al fine di redigere specifici paper. In particolare si presterà attenzione all'evoluzione del linguaggio giornalistico e ai suoi diversi modelli (in rapporto ai differenti media): lo studente dovrà quindi sviluppare una specifica capacità di scrittura di tipo giornalistico. 

     Per quanto attiene l'autonomia di giudizio, lo studente dovrà sviluppare la capacità di analizzare criticamente i prodotti giornalistici e mediali, contemporanei e del passato, e di saper risolvere i potenziali problemi derivanti dall'analisi critica del passato in questo specifico settore della comunicazione.

     Per quanto riguarda le abilità comunicative, lo studente dovrà acquisire buone capacità logico-comunicative, mostrandosi in grado di utilizzare vecchi e nuovi media per la veicolazione delle conoscenze acquisite.

     Infine,  lo studente dovrà mostrare una buona capacità di apprendimento dei processi storici relativi al sistema dei media e alla sua interazione con l'evoluzione sociale ed economica.

    Prerequisiti

    Nessuno.

    Tuttavia è fortemente consigliata una buona familiarità con la lettura dei quotidiani e la fruizione dell'informazione nelle diverse forme disponibili (audiovisiva e digitale, oltre che cartacea). In ogni caso, il corso è organizzato in modo da stimolare questo tipo di familiarità, quand'anche essa sia carente

    Propedeuticità

    Nessuna 



    Il corso è organizzato in moduli: il primo, è tenuto dal prof. Di Girolamo ed è centrato sulla nozione di opinione pubblica e sulla storia dei giornali.

    Il secondo è tenuto dal prof. Sangiovanni ed è dedicato al sistema dei media di massa nell'età repubblicana e al passaggio tra le due ere della comunicazione, quella elettrica e quella digitale.  I due moduli, date le attuali precauzioni di natura sanitaria, saranno indipendenti e autonomi, anche se ci saranno continui rimandi tra gli argomenti dell'uno e dell'altro.


    Per l'organizzazione delle lezioni, si rimanda alla sezione calendario


    Corso di Storia e tecniche del giornalismo e dei mass media

    • Andrea Sangiovanni, Specchi infinitiSistema dei media e società in Italia negli anni della Repubblica 

      Durante il corso verranno suggerite delle letture per approfondire i temi affrontati. Gli studenti non frequentanti dovranno completare la loro preparazione con lo studio dei capitoli III, V, VI, VII, VIII, X di Oliviero Bergamini, La democrazia della stampa, Laterza, Roma-Bari, 2013


    Per gli studenti che volessero approfondire i temi discussi a lezione è suggerita la lettura dei seguenti libri. I docenti ne potranno indicare altri, a seconda dei temi di maggiore interesse degli studenti.

    • Giovanni Gozzini, Storia del giornalismo, Bruno Mondadori, 2011 (qui una scheda sul sito della casa editrice)
    • Irene Piazzoni, Storia delle televisioni in Italia, Carocci, 2014 (qui una scheda sul sito della casa editrice)
    • Andrea Sangiovanni, Le parole e le figure. Storia dei media in Italia dall'età liberale alla seconda guerra mondiale, Donzelli, 2012
    • V. Roghi, D. Garofalo (a cura di), Televisione: storia, immaginario, memoria, Rubettino 2015


    PROVE INTERMEDIE








    ENTRA NELL'AULA VIRTUALE
    prof. Piero Nicola Di Girolamo (primo modulo)
  • presentazione del corso

    Qual è il ruolo della comunicazione oggi? Che posto occupano i media "tradizionali" nella infosfera? O, meglio, ce l'hanno ancora un posto?


    Portati a considerare i media come un dato di fatto, quasi un dato di natura (non si parla forse oggi, sempre più spesso, di "ambiente" mediale oppure di "ecosistema" mediale?), tendiamo a scordare che i mass media sono invece costrutti culturali. E, soprattutto, che hanno una storia. Anzi, meglio, che la loro storia ci permette di capire meglio il modo in cui funzionano oggi.

    Il corso parte da queste riflessioni e da una sorta di "glossario" dell'attuale sistema mediale, i concetti e le parole che servono per orientarsi e per comprendere le linee di tendenza dell'odierna infosfera.

    Nel pdf qui sotto trovate le slide usate a lezione. 

  • struttura del corso

    Il corso è diviso in due moduli.

    Il primo è tenuto dal prof. Di Girolamo e sarà dedicato alla storia del giornalismo e dell'opinione pubblica, secondo lo schema qui sotto 

    Il secondo modulo è tenuto dal prof. Sangiovanni e si occupa invece di storia del sistema dei media, seguendo lo schema che vedete qui sotto

    • i media al tempo del Covid19

      Stiamo vivendo un periodo eccezionale, che ha e avrà riflessi permanenti sul nostro modo di concepire il mondo, forse anche le relazioni interpersonali, la politica e l'economia. 

      Sicuramente, sta già trasformando il mondo dei media: dal punto dei vista dei contenuti (per i quali si è parlato più volte di infodemia), ma anche dei processi lavorativi e dell'organizzazione industriale, oltre che per quel che riguarda gli aspetti visuali (pensate solo alla quasi completa eliminazione della distanza tra la sfera pubblica e quella privata, con programmi televisivi condotti da casa).

      Qui vi metto una serie di suggerimenti di lettura, per riflettere su questi temi.

      Il Reuters Institute ha realizzato un'indagine sul cambiamento delle redazioni: lo trovate qui

      Qui trovate il volume L'altro virus, curato da Massimo Scaglioni e Marianna Sala, scaricabile gratuitamente

      Qui, infine, trovate il numero di Link, idee per la tv, una rivista di studi sulla televisione che ragiona sui cambiamenti indotti dal virus.

      Altro potremo aggiungere a questo elenco, anche su vostra indicazione se vorrete.

      Buone letture.

      • Il sistema dei media di massa: una sintesi dalle origini alla fine della seconda guerra mondiale

        mass media isometrico

        Non vi ricordate come sono nati e si sono sviluppati i media nella prima metà del Novecento? Può essere d'aiuto riepilogarne le fasi fondamentali prima di affrontare l'epoca dei media digitali e delle culture convergenti. I concetti guida di questo percorso sono la circolarità dei media, il rapporto con la società e l'importanza della fruizione e dell'uso sociale dei media che, sotto la superficie di un periodo caratterizzato da un uso verticistico e (per molti decenni) propagandistico dei media, continuano ad avere un ruolo centrale nella loro evoluzione.

        Vi metto qui sotto tre prezi che affrontano questi temi (che potete riguardarvi anche su le parole e le figure, che era nel programma d'esame di Storia e società dell'età contemporanea): buona visione.

      • il dopoguerra

        In questa lezione affrontiamo la rinascita (o ripresa, a seconda dei punti di vista) del sistema dei media in Italia nel secondo dopoguerra: è stata una fase caratterizzata da forti limiti imposti dall'esterno (la presenza dell'esercito alleato prima, la guerra fredda poi) e dall'interno (la distruzione degli impianti, ad esempio). E tuttavia, allo stesso tempo, questi limiti hanno costituito anche una spinta propulsiva, la ragione per cui sono nate modelli specifici di cinema (come il neorealismo) o di giornalismo (come i rotocalchi).

      • La televisione negli anni del "boom"

        In questa unità si analizzerà la televisione negli anni Sessanta, ovvero in quella fase cruciale in cui, da un lato, la televisione diventava il baricentro del sistema mediale italiano e, dall'altro, veniva diretta da Ettore Bernabei, il più influente direttore generale della storia della Rai.

        Ci si chiederà quanto quel modello di televisione - pedagogica e "governativa" - abbia saputo rappresentare il paese nel momento del suo cambiamento: e si cercherà risposta in una selezione dei programmi di quegli anni.

        Qui sotto, poi, trovate un promemoria grafico sui principali cambiamenti del sistema dei media italiani negli anni Cinquanta che, sebbene egemonizzato dall'arrivo della televisione, è allora in profonda trasformazione.

        • I media negli anni Sessanta

          Gli anni Sessanta sono caratterizzati dal protagonismo della televisione che diventa il baricentro del sistema mediale italiano, ratificando la propria centralità nel decennale dell'inizio delle trasmissioni. Questo aspetto, però, rischia di far passare in secondo piano le profonde trasformazioni del sistema mediale che si accompagnano a quelle del sistema sociale: particolarmente importante, in questo quadro, si rivela la musica che diventa matrice identitaria di una generazione, anche grazie alla spinta delle nuove tecnologie dell'industria discografica.

          Altrettanto importante è la radio che, miniaturizzandosi, diventa un medium portabile e individuale, rinnovandosi profondamente sia sul piano delle abitudini di ascolto che su quello del linguaggio.

          Per non scordare poi il cinema, che appare quasi scisso tra un lento ma irreversibile calo della diffusione, e una stagione felicissima sul piano produttivo e dei contenuti, con la nascita della commedia all'italiana e il definirsi, anche in Italia, di un "sistema dei generi" che gli darà nuova linfa. 

          E, infine, anche il segmento dell'editoria conosce importanti innovazioni, dalla nascita dei tascabili (come gli Oscar Mondadori o la rizzoliana BUR) al nuovo ruolo dei fumetti, che finalmente diventano "adulti" con Linus

        • La crisi del monopolio

          A metà degli anni Settanta tre sentenze della Corte costituzionale ridefiniscono il quadro del settore radiotelevisivo italiano, mettendo la parola fine al lungo monopolio Rai. Nascono così radio e televisioni "libere" che iniziano a fare concorrenza alla Rai sotto più punti di vista, dal linguaggio ai programmi.

          In quegli stessi anni, però, altre trasformazioni si vanno addensando: da quella della stampa quotidiana a quella del rimescolamento della cultura, ancora ritenuta da molti divisa in "alta" e "bassa". Quella degli anni Settanta è una società in rapida - e contraddittoria - evoluzione che i media rispecchiano molto bene, e talora inducono o, quantomeno, favoriscono, come mostrerà molto bene il "riflusso" alla fine del decennio.

        • il computer: nascita e apogeo di un nuovo medium


          Dapprima macchina computazionale, poi macchina metaforica e infine ipermedia, il computer è parte centrale del sistema dei media digitali. Per comprenderne l'importanza e la centralità è necessario ricostruirne la storia sociale e culturale (integrandola con l'evoluzione tecnologica), alla luce anche delle contemporanee trasformazioni del sistema mediale e dei più ampi processi sociali. E' quanto faremo in questa lezione, tenendola distinta - per comodità espositiva - dalla parallela storia di internet, a cui dedicheremo una lezione apposita.

        • La storia di Internet

          Nata alla fine degli anni Cinquanta, Internet ha rivoluzionato il sistema mediale, modificandone gli assetti e riscrivendone le categorie. In questa lezione ne ricostruiamo la storia - che corre parallela e sovrapposta a quella del computer - sfatando alcuni miti e cercando di individuarne le differenti fasi - o, per meglio dire, ere.

          Arriveremo all'oggi, e in particolare alla inedita condizione in cui si vive oggi in cui la realtà online e quella offline si sovrappongono per creare una nuova sfera esperienziale; una condizione per la quale è stato coniato un neologismo onlife. Potete capire meglio di che cosa si tratta ascoltandolo direttamente dalla voce di chi ha pensato il termine, il prof. Luciano Floridi. .


        • La scrittura giornalistica

          una redazione

          Qui trovate le slide che abbiamo usato nelle lezioni sulla notizia e sulla composizione dell'articolo.

          Gli argomenti trattati in questa Unit sono nei capitoli 1 e 2 del Manuale di giornalismo