Storia e tecniche del giornalismo e dei mass media - Prof. Nicola Di Girolamo - Andrea Sangiovanni - a.a. 2021/2022
Scienze della comunicazione - 2° anno
Indice degli argomenti
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Piero Nicola Di Girolamo, ricercatore in storia contemporanea, insegno storia contemporanea e storia del giornalismo. Ho studiato in particolare la mobilitazione industriale durante la prima guerra mondiale, il sindacato nella prima metà del Novecento e la storia della stampa. I miei ambiti di ricerca si sono allargati alla storia della resistenza e del secondo dopoguerra.
Fra i miei lavori più importanti, oltre a numerosi articoli e saggi in volumi collettanei, Produrre per combattere (Esi 2002); Militari, imprenditori, operai durante la Grande guerra (Villamagna 2008).
Andrea Sangiovanni insegna storia contemporanea e storia dei media I suoi ambiti di ricerca sono molteplici: si è occupato di storia della stampa, uso pubblico della storia, rappresentazioni pubbliche di soggetti collettivi, immaginario collettivo e storia dei mass media.
Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato due libri: Tute blu. La parabola operaia nell'Italia repubblicana (2006) e Le parole e le figure. Storia dei media in Italia dall'età liberale alla seconda guerra mondiale (2012).
Se sei interessato al curriculum completo e all'elenco delle pubblicazioni segui il link
OBIETTIVI DEL CORSO, PREREQUISITI E PROPEDEUTICITA'
Obiettivi formativi generali
Obiettivo generale del corso è la conoscenza della storia del giornalismo e dei mass media, in costante dialogo con l’analisi delle tecniche. Ci si riferirà in particolare alle vicende dell’Italia del XX secolo, anche se esse verranno inserite nel contesto internazionale al quale fanno inevitabilmente riferimento.
L'obiettivo specifico del primo modulo (storia e tecniche del giornalismo) riguarda il modo in cui si è sviluppato nel tempo il concetto di opinione pubblica; l'evoluzione dei quotidiani in Italia e la trasformazione del linguaggio giornalistico in rapporto al cambiamento - anche tecnologico - del sistema dei media.
L’obiettivo specifico del secondo modulo (storia e tecniche del mass media) è legato all'evoluzione del sistema dei media in Italia, con particolare attenzione alla seconda metà del Novecento, e al modo in cui il suo svilupparsi venga definito dal rapporto dialettico fra strumenti di comunicazione, tecnologia, linguaggi e pubblico. Si presterà una specifica attenzione al passaggio dai media elettronici a quelli digitali.
Per quanto riguarda conoscenza e capacità di comprensione, ci si aspetta che lo studente, attraverso una rassegna dei principali eventi (tecnologici, politico-istituzionali e di linguaggio) che hanno caratterizzato lo sviluppo del giornalismo e del sistema dei media, acquisisca una conoscenza generale delle loro vicende storiche - sia sul piano nazionale che su quello internazionale - e una buona capacità di comprensione delle interazioni tra i diversi media all'interno del sistema integrato dei media.
Per quanto riguarda la capacità di applicare conoscenza e comprensione, lo studente dovrà dimostrare di saper applicare le proprie conoscenze in relazione alla storia e ai linguaggi del giornalismo e dei media attraverso l'analisi critica di documenti audiovisivi (film, programmi televisivi e radiofonici, documentari), al fine di redigere specifici paper. In particolare si presterà attenzione all'evoluzione del linguaggio giornalistico e ai suoi diversi modelli (in rapporto ai differenti media): lo studente dovrà quindi sviluppare una specifica capacità di scrittura di tipo giornalistico.
Per quanto attiene l'autonomia di giudizio, lo studente dovrà sviluppare la capacità di analizzare criticamente i prodotti giornalistici e mediali, contemporanei e del passato, e di saper risolvere i potenziali problemi derivanti dall'analisi critica del passato in questo specifico settore della comunicazione.
Per quanto riguarda le abilità comunicative, lo studente dovrà acquisire buone capacità logico-comunicative, mostrandosi in grado di utilizzare vecchi e nuovi media per la veicolazione delle conoscenze acquisite.
Infine, lo studente dovrà mostrare una buona capacità di apprendimento dei processi storici relativi al sistema dei media e alla sua interazione con l'evoluzione sociale ed economica.
Prerequisiti
Nessuno.
Tuttavia è fortemente consigliata una buona familiarità con la lettura dei quotidiani e la fruizione dell'informazione nelle diverse forme disponibili (audiovisiva e digitale, oltre che cartacea). In ogni caso, il corso è organizzato in modo da stimolare questo tipo di familiarità, quand'anche essa sia carente
Propedeuticità
Nessuna
Il corso è organizzato in moduli: il primo, è tenuto dal prof. Di Girolamo ed è centrato sulla nozione di opinione pubblica e sulla storia dei giornali.
Il secondo è tenuto dal prof. Sangiovanni ed è dedicato al sistema dei media di massa nell'età repubblicana e al passaggio tra le due ere della comunicazione, quella elettrica e quella digitale. I due moduli, date le attuali precauzioni di natura sanitaria, saranno indipendenti e autonomi, anche se ci saranno continui rimandi tra gli argomenti dell'uno e dell'altro.
Per l'organizzazione delle lezioni, si rimanda alla sezione calendario
Corso di Storia e tecniche del giornalismo e dei mass media
- Andrea Sangiovanni, Specchi infiniti. Sistema dei media e società in Italia negli anni della Repubblica
Durante il corso verranno suggerite delle letture per approfondire i temi affrontati. Gli studenti non frequentanti dovranno completare la loro preparazione con lo studio dei capitoli III, V, VI, VII, VIII, X di Oliviero Bergamini, La democrazia della stampa, Laterza, Roma-Bari, 2013
Per gli studenti che volessero approfondire i temi discussi a lezione è suggerita la lettura dei seguenti libri. I docenti ne potranno indicare altri, a seconda dei temi di maggiore interesse degli studenti.
- Giovanni Gozzini, Storia del giornalismo, Bruno Mondadori, 2011 (qui una scheda sul sito della casa editrice)
- Irene Piazzoni, Storia delle televisioni in Italia, Carocci, 2014 (qui una scheda sul sito della casa editrice)
- Andrea Sangiovanni, Le parole e le figure. Storia dei media in Italia dall'età liberale alla seconda guerra mondiale, Donzelli, 2012
- V. Roghi, D. Garofalo (a cura di), Televisione: storia, immaginario, memoria, Rubettino 2015
PROVE INTERMEDIE
ENTRA NELL'AULA VIRTUALE
prof. Piero Nicola Di Girolamo (primo modulo) - Andrea Sangiovanni, Specchi infiniti. Sistema dei media e società in Italia negli anni della Repubblica
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Qual è il ruolo della comunicazione oggi? Che posto occupano i media "tradizionali" nella infosfera? O, meglio, ce l'hanno ancora un posto?
Portati a considerare i media come un dato di fatto, quasi un dato di natura (non si parla forse oggi, sempre più spesso, di "ambiente" mediale oppure di "ecosistema" mediale?), tendiamo a scordare che i mass media sono invece costrutti culturali. E, soprattutto, che hanno una storia. Anzi, meglio, che la loro storia ci permette di capire meglio il modo in cui funzionano oggi.
Il corso parte da queste riflessioni e da una sorta di "glossario" dell'attuale sistema mediale, i concetti e le parole che servono per orientarsi e per comprendere le linee di tendenza dell'odierna infosfera.
Nel pdf qui sotto trovate le slide usate a lezione.
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Risorsa
Le slide che abbiamo usato a lezione: vi trovate il punto sullo stato del sistema dei media oggi, il tipo di approccio che propongo allo studio dei media e una sorta di glossario di alcuni termini da tenere presenti per parlare di media oggi.
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Per capire meglio i diversi approcci alla storia dei media vi suggerisco di leggere l'articolo che trovate sotto. Si tratta di: Gabriele Balbi, Una storia della storia dei media. Mappa di una disciplina in formazione, in "Problemi dell'informazione" 2-3/2011, pp. 163-192, doi: 10.1445/35627
Se siete collegati dall'IP dell'università, potete scaricarlo direttamente qui
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Il corso è diviso in due moduli.
Il primo è tenuto dal prof. Di Girolamo e sarà dedicato alla storia del giornalismo e dell'opinione pubblica, secondo lo schema qui sotto
Il secondo modulo è tenuto dal prof. Sangiovanni e si occupa invece di storia del sistema dei media, seguendo lo schema che vedete qui sotto
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Stiamo vivendo un periodo eccezionale, che ha e avrà riflessi permanenti sul nostro modo di concepire il mondo, forse anche le relazioni interpersonali, la politica e l'economia.
Sicuramente, sta già trasformando il mondo dei media: dal punto dei vista dei contenuti (per i quali si è parlato più volte di infodemia), ma anche dei processi lavorativi e dell'organizzazione industriale, oltre che per quel che riguarda gli aspetti visuali (pensate solo alla quasi completa eliminazione della distanza tra la sfera pubblica e quella privata, con programmi televisivi condotti da casa).
Qui vi metto una serie di suggerimenti di lettura, per riflettere su questi temi.
Il Reuters Institute ha realizzato un'indagine sul cambiamento delle redazioni: lo trovate qui
Qui trovate il volume L'altro virus, curato da Massimo Scaglioni e Marianna Sala, scaricabile gratuitamente
Qui, infine, trovate il numero di Link, idee per la tv, una rivista di studi sulla televisione che ragiona sui cambiamenti indotti dal virus.
Altro potremo aggiungere a questo elenco, anche su vostra indicazione se vorrete.
Buone letture.
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Non vi ricordate come sono nati e si sono sviluppati i media nella prima metà del Novecento? Può essere d'aiuto riepilogarne le fasi fondamentali prima di affrontare l'epoca dei media digitali e delle culture convergenti. I concetti guida di questo percorso sono la circolarità dei media, il rapporto con la società e l'importanza della fruizione e dell'uso sociale dei media che, sotto la superficie di un periodo caratterizzato da un uso verticistico e (per molti decenni) propagandistico dei media, continuano ad avere un ruolo centrale nella loro evoluzione.
Vi metto qui sotto tre prezi che affrontano questi temi (che potete riguardarvi anche su le parole e le figure, che era nel programma d'esame di Storia e società dell'età contemporanea): buona visione.
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In questa lezione affrontiamo la rinascita (o ripresa, a seconda dei punti di vista) del sistema dei media in Italia nel secondo dopoguerra: è stata una fase caratterizzata da forti limiti imposti dall'esterno (la presenza dell'esercito alleato prima, la guerra fredda poi) e dall'interno (la distruzione degli impianti, ad esempio). E tuttavia, allo stesso tempo, questi limiti hanno costituito anche una spinta propulsiva, la ragione per cui sono nate modelli specifici di cinema (come il neorealismo) o di giornalismo (come i rotocalchi).
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In questa unità si analizzerà la televisione negli anni Sessanta, ovvero in quella fase cruciale in cui, da un lato, la televisione diventava il baricentro del sistema mediale italiano e, dall'altro, veniva diretta da Ettore Bernabei, il più influente direttore generale della storia della Rai.
Ci si chiederà quanto quel modello di televisione - pedagogica e "governativa" - abbia saputo rappresentare il paese nel momento del suo cambiamento: e si cercherà risposta in una selezione dei programmi di quegli anni.
Qui sotto, poi, trovate un promemoria grafico sui principali cambiamenti del sistema dei media italiani negli anni Cinquanta che, sebbene egemonizzato dall'arrivo della televisione, è allora in profonda trasformazione.
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Gli anni Sessanta sono caratterizzati dal protagonismo della televisione che diventa il baricentro del sistema mediale italiano, ratificando la propria centralità nel decennale dell'inizio delle trasmissioni. Questo aspetto, però, rischia di far passare in secondo piano le profonde trasformazioni del sistema mediale che si accompagnano a quelle del sistema sociale: particolarmente importante, in questo quadro, si rivela la musica che diventa matrice identitaria di una generazione, anche grazie alla spinta delle nuove tecnologie dell'industria discografica.
Altrettanto importante è la radio che, miniaturizzandosi, diventa un medium portabile e individuale, rinnovandosi profondamente sia sul piano delle abitudini di ascolto che su quello del linguaggio.
Per non scordare poi il cinema, che appare quasi scisso tra un lento ma irreversibile calo della diffusione, e una stagione felicissima sul piano produttivo e dei contenuti, con la nascita della commedia all'italiana e il definirsi, anche in Italia, di un "sistema dei generi" che gli darà nuova linfa.
E, infine, anche il segmento dell'editoria conosce importanti innovazioni, dalla nascita dei tascabili (come gli Oscar Mondadori o la rizzoliana BUR) al nuovo ruolo dei fumetti, che finalmente diventano "adulti" con Linus.
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Risorsa
Qui trovate le slide usate a lezione, trasformate in pdf per una migliore leggibilità.
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Qui ci sono alcuni link ad articoli recenti per approfondire alcuni aspetti della stagione delle radio libere. Tutti gli articoli sono stati pubblicati dalla rivista Zapruder. Storie in movimento, e sono liberamente accessibili sul web.
Seguendo il link trovate il saggio di Damiano Garofalo, La Rai e le radio libere
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Qui ci sono alcuni link ad articoli recenti per approfondire alcuni aspetti della stagione delle radio libere. Tutti gli articoli sono stati pubblicati dalla rivista Zapruder. Storie in movimento, e sono liberamente accessibili sul web.
Seguendo il link trovate il saggio di Marta Perrotta, Swinging Waves. Le radio pirata tra innovazione e integrazione
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A metà degli anni Settanta tre sentenze della Corte costituzionale ridefiniscono il quadro del settore radiotelevisivo italiano, mettendo la parola fine al lungo monopolio Rai. Nascono così radio e televisioni "libere" che iniziano a fare concorrenza alla Rai sotto più punti di vista, dal linguaggio ai programmi.
In quegli stessi anni, però, altre trasformazioni si vanno addensando: da quella della stampa quotidiana a quella del rimescolamento della cultura, ancora ritenuta da molti divisa in "alta" e "bassa". Quella degli anni Settanta è una società in rapida - e contraddittoria - evoluzione che i media rispecchiano molto bene, e talora inducono o, quantomeno, favoriscono, come mostrerà molto bene il "riflusso" alla fine del decennio.
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Risorsa
Qui trovate le slide della lezione, in formato pdf per rendere più agile la lettura
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Qui trovate un servizio del 1977 della Rai sulle radio libere, in cui si mostrano alcuni aspetti di questo variegato mondo
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Un documentario sulle radio libere, molto ben fatto, con interviste a protagonisti e storici
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Qui trovate un bel documentario di Guido Chiesa dedicato a Radio Alice, in qualche modo preparatorio del film "Lavorare con lentezza" che ha raccontato quel mondo in chiave narrativa. Il suggerimento, ovviamente, è di vedere anche il film.
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Qui ci sono alcuni link ad articoli recenti per approfondire alcuni aspetti della stagione delle radio libere. Tutti gli articoli sono stati pubblicati dalla rivista Zapruder. Storie in movimento, e sono liberamente accessibili sul web.
Seguendo il link trovate il saggio di Deborah Sannia, Oltre Alice, una riflessione sul linguaggio in Radio Alice
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Qui trovate il link per raiplay con le quattro puntate di Onda libera, il programma di e con Roberto Benigni (al suo esordio televisivo), in cui si ironizzava sul fenomeno delle televisioni libere (ma in realtà sulla stessa Rai). Il programma si sarebbe dovuto chiamare Televacca (perché la finta emittente "libera" andava in onda da una stalla) ma la prudenza consigliò di cambiargli nome...
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Qui trovate una puntata del programma di Rai Storia, Il tempo e la storia, dedicato alle radio libere
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Qui trovate il prezi sulla televisione in Italia dagli anni Settanta agli anni Novanta, con un discreto repertorio di materiale da visionare. Buona visione.
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Dapprima macchina computazionale, poi macchina metaforica e infine ipermedia, il computer è parte centrale del sistema dei media digitali. Per comprenderne l'importanza e la centralità è necessario ricostruirne la storia sociale e culturale (integrandola con l'evoluzione tecnologica), alla luce anche delle contemporanee trasformazioni del sistema mediale e dei più ampi processi sociali. E' quanto faremo in questa lezione, tenendola distinta - per comodità espositiva - dalla parallela storia di internet, a cui dedicheremo una lezione apposita.
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Qui trovate le slides usate a lezione, convertite per la vostra comodità in pdf.
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Nata alla fine degli anni Cinquanta, Internet ha rivoluzionato il sistema mediale, modificandone gli assetti e riscrivendone le categorie. In questa lezione ne ricostruiamo la storia - che corre parallela e sovrapposta a quella del computer - sfatando alcuni miti e cercando di individuarne le differenti fasi - o, per meglio dire, ere.
Arriveremo all'oggi, e in particolare alla inedita condizione in cui si vive oggi in cui la realtà online e quella offline si sovrappongono per creare una nuova sfera esperienziale; una condizione per la quale è stato coniato un neologismo onlife. Potete capire meglio di che cosa si tratta ascoltandolo direttamente dalla voce di chi ha pensato il termine, il prof. Luciano Floridi. .
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Qui trovate la lezione sulla storia di internet, edita in pdf per la vostra comodità
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Qui trovate le slide che abbiamo usato nelle lezioni sulla notizia e sulla composizione dell'articolo.
Gli argomenti trattati in questa Unit sono nei capitoli 1 e 2 del Manuale di giornalismo
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Ecco il power point della lezione: ricordate che se volete vedere le slide relative alla struttura dell'articolo dovete visualizzarlo in modalità presentazione
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