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Andrea SANGIOVANNI

Scienze della comunicazione - 1° anno

Topic outline

  • ritrattoSono professore associato in storia contemporanea. 

    I miei ambiti di ricerca sono molteplici: mi sono occupato di storia della stampa, uso pubblico della storia, rappresentazioni pubbliche di soggetti collettivi, immaginario collettivo e storia dei mass media. 

    Oltre a numerosi articoli e saggi, ho pubblicato tre libri: Tute blu. La parabola operaia nell'Italia repubblicana (2006), Le parole e le figure. Storia dei media in Italia dall'età liberale alla seconda guerra mondiale (2012), Specchi infiniti. Storia dei media in Italia dal dopoguerra ad oggi (2021).

    Oltre all'attività didattica e di ricerca ho collaborato con radio e televisioni in programmi di divulgazione storica. 

    Se ti interessa il curriculum completo e l'elenco delle pubblicazioni segui il link

    OBIETTIVI DEL CORSO, PREREQUISITI E PROPEDEUTICITA'

    Obiettivi formativi generali

    L'obiettivo principale del corso è l'analisi dei grandi processi di trasformazione politica, sociale ed economica che hanno avuto luogo in età contemporanea, con particolare riferimento al XX secolo. Il corso si propone di esaminare tali processi con una specifica attenzione ai contesti italiano ed europeo, alla luce tuttavia delle complesse dinamiche che hanno segnato la storia globale in età contemporanea.

    Inoltre i processi storici saranno analizzati anche in rapporto all'evolversi del contesto mediale e comunicativo.

    Le competenze e le abilità pratiche che gli studenti devono acquisire possono essere così sintetizzate:

    Conoscenze e capacità di comprensione: lo studente del corso imparerà a conoscere le nozioni di base degli eventi e dei processi che hanno caratterizzato la trasformazione degli assetti politici, sociali ed economici durante il XX secolo, con una attenzione tuttavia anche all'origine ottocentesca di alcuni di questi processi. Lo studente inoltre sarà messo in grado di decifrare la complessità del mondo attuale, riconoscendo la dinamica storica dei grandi processi in atto, e sarà messo in condizione di poter collocare la specificità del percorso italiano nel quadro europeo. Lo studente, infine, sarà informato su alcuni dei possibili ambiti di applicazione della conoscenza storica in contesti pubblici, e sarà messo in grado di comprendere le molteplici forme di narrazione della storia in una dimensione pubblica, dal cinema alle trasmissioni televisive ai siti web.

    Conoscenze e capacità di comprensione applicate: lo studente dovrà essere in grado di dimostrare l’acquisizione di conoscenze e strumenti di analisi critica attraverso la partecipazione alla discussione in aula e le esercitazioni scritte. In particolare le esercitazioni verificheranno la capacità di esprimere in maniera chiara e sintetica le proprie conoscenze e di applicare efficacemente gli strumenti di analisi acquisiti durante il corso.

    Autonomia di giudizio: lo studente dovrà avere le basi di una conoscenza critica del passato necessaria alla lettura degli effetti sul presente dei processi di lungo periodo, nonché al monitoraggio degli sviluppi del sistema di comunicazione contemporaneo. Allo studente verrà insegnato come mettere in relazione i prodotti culturali veicolati attraverso i media (dalle canzoni ai film ai prodotti televisivi) con la narrazione del passato. Infine, lo studente dovrà acquisire le competenze necessarie per leggere i fenomeni locali in chiave globale e collocare gli eventi specifici nei grandi sistemi di riferimento.

    Abilità comunicative : lo studente dovrà migliorare la propria capacità di esprimere oralmente e in forma scritta la conoscenze acquisite a lezione e attraverso la lettura dei testi, dimostrando di possedere la necessaria capacità di sintesi, un’adeguata proprietà di linguaggio e un’appropriata capacità di articolazione del discorso. Le abilità comunicative così acquisite verranno messe a frutto durante specifici momenti di discussione critica nel corso delle lezioni.

    Capacità di apprendere: lo studente dovrà migliorare le proprie capacità di apprendimento attraverso l’acquisizione di strumenti per la lettura critica dei testi (a stampa, audiovisivi e digitali) relativi alle trasformazioni sociali, politiche e culturali in età contemporanea.

    Prerequisiti

    Non è richiesto nessuno specifico prerequisito, ma una conoscenza di base della storia contemporanea - come insegnata nella scuola media superiore - faciliterà senz'altro lo studio

    Propedeuticità 

    Nessuna

    Per le unità didattiche fate riferimento alla sezione calendario

    Libri di testo

    Il programma è diviso in due parti: una parte generale e una parte monografica. Nella seconda gli studenti possono scegliere fra due differenti libri di testo. In ogni caso, entrambe le parti (generale e monografica) costituiscono parte integrante del programma.

    Parte generale

    Salvatore Lupo, Angelo Ventrone, L'età contemporanea, Le Monnier, 2018 (o edizioni successive), solo le parti 2 e 3 (cioè il Novecento)

    Parte monografica

    Lo studente potrà scegliere uno tra questi due testi:

    1) F. Fasce, E. Bini, B. Gaudenzi, Comprare per credere. La pubblicità in Italia dalla belle époque a oggi, Carocci, Roma 2016 (consigliato per gli studenti interessati al curriculum in Comunicazione per l'azienda ed il commercio)

    2) A. Sangiovanni, Le parole e le figure. I media in Italia dall'età liberale alla Seconda guerra mondiale, Donzelli, Roma 2021 (consigliato per gli studenti interessati al curriculum in Comunicazione per i media e le piattaforme digitali)

    MATERIALE DI APPROFONDIMENTO

    Qui sono indicati alcuni testi generali per chi desidera approfondire. Altri testi sono indicati nelle singole unit

    Eric Hobsbawm, Il secolo breve. 1914-1989, Milano, Rizzoli, 1994

    Tony Judt, Dopoguerra. Storia dell'Europa dal 1945, Milano, Mondadori, 2007

    C. Pavone, Prima lezione di storia contemporanea, Laterza, Roma-Bari, 2007

    Mark Mazower, Le ombre dell'Europa. Democrazia e totalitarismi nel XX secolo, Garzanti, 2005

    Bino Olivi, Roberto Santaniello, Storia dell'integrazione europea. Dalla guerra fredda alla costituzione dell'Unione, Bologna, il Mulino, 2010 (edizione aggiornata ed ampliata)

    Federico Romero, Storia della guerra fredda. L'ultimo conflitto per l'Europa, Torino, Einaudi, 2009

    Arnaldo Testi, Il secolo degli Stati Uniti, Bologna, Il Mulino, 2008

    Sono previste almeno tre prove intermedie delle quali verranno dati gli estremi (giorno e modalità) durante il corso.

    Le prove sono facoltative e devono essere considerate dagli studenti innanzitutto come un esercizio di autovalutazione attraverso il quale testare la propria preparazione e se il metodo di studio che stanno applicando sia più o meno funzionale ed efficace.

    Tuttavia le prove intermedie consentono anche al docente di formarsi una prima, parziale valutazione dello studente, basata essenzialmente sulle conoscenze nozionistiche derivanti dallo studio del manuale. Questa prima valutazione potrà essere corretta al momento della prova finale orale.

    Per esemplificare: se uno studente fa tre prove intermedie e consegue sempre risultati positivi, all'esame orale sarà interrogato su un argomento del manuale e sulla parte monografica per confermare o modificare la media dei risultati delle prove intermedie. Se invece uno studente fa solo una prova intermedia, anche in questo caso con una valutazione positiva, all'esame orale verrà interrogato sui temi non toccati nella prova intermedia (oltre che sulla parte monografica): in questo modo il docente verificherà la completezza della preparazione e potrà dare un giudizio complessivo. 


    ENTRA NELL'AULA VIRTUALE
    Andrea Sangiovanni
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    Qui sotto trovate un modulo di prenotazione che vi prego di compilare per ragioni organizzative.

    Qui sotto trovate l'elenco di coloro che hanno superato la prova intermedia del 28 novembre. In generale, i risultati non sono stati positivi: forse la prova era calibrata male ed era particolarmente difficile, ma il fatto che molti student* non abbiano risposto alla domanda aperta, o abbiano risposto male, mi lascia pensare che anche lo studio era stato sottovalutato. Avremo occasione di parlarne in aula.

    Angiolelli

    Samuel

    18

    Ascenzo

    Francesca

    18

    Baiocchi

    Manuel

    19

    Catone

    Thomas

    22

    De Rojas Coto

    Oscar

    24

    Di Clemente

    Andrea Maria

    24

    Di Marco

    Loris

    19

    Di Massimantonio

    Federico

    18

    Lapaiti

    Mohamed

    21

    Manzi

    Benedetta

    18

    Maranca

    Aurora

    18

    Mazzitti

    Arianna

    18

    Palumbo

    Roberta

    24

    Quintiliani

    Laura

    20

    Raituzay

    Dimitry

    18

    Russo

    Chandel

    19

    Scordano

    Riccardo

    18

    Tontodonati

    Giorgia

    21

    Viduk

    Viktoryia

    18

    Volpe

    Sara

    19

    Zenobi

    Camilla

    23

  • Questo spot televisivo, diretto nel 2004 da Spike Lee, mostra con chiarezza quanto la storia abbia un ruolo sempre più importante nella comunicazione contemporanea: è scenario di serie televisive, oggetto di programmi di intrattenimento giocati sul sentimento della nostalgia, protagonista di programmi di approfondimento e di divulgazione. Ma anche la protagonista di Festival di buon successo di pubblico e, sempre più spesso, ambientazione di racconti, romanzi o fumetti, solo in qualche caso capaci di raccontare fedelmente il tempo passato. 

    Partiremo proprio da qui, e da altri esempi di questo tipo, per presentare il corso di Storia contemporanea e per capire quale sia l'importanza della storia nel percorso formativo di un laureando in Scienze della Comunicazione.

    Quest'anno, però, partiremo anche da altri eventi della cronaca recente per riflettere sulla contemporaneità e sul suo rapporto con il passato.

    Infatti, benché l'oggetto del nostro corso sia essenzialmente la storia del Novecento, ciò che è successo nel Novecento continua ad essere presente e a riverberarsi nel nostro presente. 

  • Sono previste alcune lezioni per studenti lavoratori, organizzate secondo un calendario stabilito dal Dipartimento. Si tratta di cinque incontri intensivi: quattro sono a distanza su piattaforma meet (la stessa che trovate in queste pagine) e una, che arriverà dopo le prime due, in presenza.

    Il programma è lo stesso della classe degli studenti non lavoratori, ma, per così dire, condensato in un minor numero di ore.

    Nel corso delle prime due lezioni on line affronteremo la prima metà del Novecento, fino alla Seconda guerra mondiale. Le altre due lezioni on line saranno dedicate alla seconda metà del Novecento. La lezione in presenza, sarà invece in forma seminariale e sarà dedicata ad un tema specifico.

    Ci saranno anche delle prove intermedie, facoltative e non penalizzanti, che saranno svolte su piattaforma elearning nei periodi di intervallo dalle lezioni: saranno quiz a risposta multipla o si/no, il cui risultato servirà a voi studenti per capire il vostro livello di preparazione e a me per avere un quadro più ampio della vostra preparazione, anche se - è bene dirlo sin da ora - le prove intermedie hanno necessariamente un carattere nozionistico.

    Se scorrete verso il basso queste pagine, troverete alcune microlezioni, oltre che materiali didattici. Il mio suggerimento è di sentire le microlezioni (e, se possibile, leggere i capitoli corrispondenti del volume) prima delle lezioni: visto il breve tempo, infatti, non avrò occasione di ripercorrere la cronaca degli eventi ma mi concentrerò su alcune questioni di fondo.  

  • William Turner, Rain, Steam and Speed, 1844Il corso è dedicato allo studio del ‘900, ma per cogliere meglio alcune delle trasformazioni che segnano il cambio di secolo occorre  partire dall’800, al quale sono dedicate due "lezioni" che ho realizzato con un programma di digital storytelling .

    Le lezioni, che trovate in fondo a questa sezione, sono dedicate 

    1) alle rivoluzioni economiche e politiche dell'Ottocento, e al definirsi del concetto di Stato Nazione

    2) al cambiamento dei quadri sociali e all'emergere delle masse, che saranno protagoniste del XX secolo

    Per approfondire:

    Vi suggerisco qualche film che tocca alcuni dei temi di cui si parla in questa lezione, insieme a molto altro ovviamente:

    • Novecento, atto primo (Bernardo Bertolucci, 1976), sulle differenze di classe, la condizione bracciantile, le rivolte contadine e la grande guerra
    • L’albero degli zoccoli (Ermanno Olmi, 1977), sulla condizione contadina e bracciantile
    • I compagni (Mario Monicelli, 1960), sulla condizione operaia e sulla diffusione del primo socialismo
    • Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), sulle grandi migrazioni di fine XIX secolo

    Capitoli del libro

    Il vostro libro contiene anche una prima parte - che non è oggetto d'esame - ma nella quale potete trovare le informazioni essenziali per ripassare i temi di cui parlano le due lezioni digitali. In particolare vi saranno utili i capitoli:

    • 7Passaggio di secolo. L'Europa degli Stati-nazione e in particolare i paragrafi 1, 2, 3, 5
    • 10Passaggio di secolo. Un più vasto mondo, e in particolare il paragrafo 1 

  • Qui sopra trovate una breve introduzione alla Prima guerra mondiale, che vi suggerisco di ascoltare prima della lezione.

    Troverete alcuni degli argomenti trattati a lezione nei capitoli 11, 12 e 13 del libro di testo, che vi consiglio di leggere prima della lezione.

    Per quanto riguarda la lezione, la guerra che apre il Novecento scaraventando l'umanità nella modernità verrà analizzata prestando particolare attenzione alle sue caratteristiche (guerra di massa, guerra di materiali, guerra di trincea ecc.) e alle sue conseguenze, sia sul piano psicologico che su quello sociale.

    propaganda prima guerra mondialeCi si avvarrà pertanto di materiale iconografico e filmico, sia documentario che di finzione, partendo da un'affermazione su cui la storiografia sembra essere concorde: la prima guerra "moderna", scoppiata in un'epoca di incipiente comunicazione di massa, è stata una guerra che i contemporanei non sono stati capaci di rappresentare. Concentrandosi su questo iato, ci si interrogherà sulle caratteristiche del conflitto e sulle sue peculiarità.

    Un approfondimento verrà riservato alla situazione italiana, all'ingresso differito nel conflitto, alla situazione sociale e politica dei mesi che precedono l'entrata in guerra e di quelli che seguono la vittoria, i cui umori sociali finiranno per confluire, nel giro di pochi anni, nel fascismo.

    Per approfondire:

    Tra i moltissimi film che raccontano la prima guerra mondiale, vi suggerisco la visione di Orizzonti di gloria (Stanley Kubrick, 1957).

    Sarebbe utile anche vedere dei film d'epoca, forse meno appassionanti di Kubrick, ma che sono anche degli eccezionali documenti:

    • The battle of the Somme (1916), che trovate anche su
    • Hearts of the Word (D. W. Griffith, 1918), che potete vedere anche su

    Se volete approfondire la situazione italiana, vi suggerisco una lettura: 

    • Marco Mondini, La guerra italiana, Il Mulino, Bologna 2018

    E, ancora una volta, un paio di film:

    • La grande guerra (Mario Monicelli, 1959)
    • Torneranno i prati (Ermanno Olmi, 2014)

    Particolarmente interessante, più che altro per la messa in scena, è 1917 (Sam Mendes, 2019)

  • Al pari della prima guerra mondiale, alcuni storici hanno considerato la Rivoluzione russa l'evento fondante del 900: valga per tutti il caso di Eric J. Hobsbawm il cui "secolo breve" prende le mosse proprio da questo doppio evento e termina con il crollo dell'Unione Sovietica negli anni '90. In effetti, la rivoluzione del 1917 dapprima incide profondamente sulle sorti del conflitto mondiale e poi sul rimescolamento ideologico e sociale che ne segue la conclusione. Di più: la rivoluzione russa (il cui momento simbolico è rappresentato dalla presa del Palazzo d'Inverno, raffigurata qui accanto) e la costruzione dell'Urss costituirà un punto di riferimento ideale per larghi strati della popolazione occidentale per buona parte del secolo in opposizione al modello americano.

    Qui sopra trovate una breve introduzione, che potete ascoltare prima della lezione.

    La lezione infatti si concentrerà sul contesto in cui nasce la Rivoluzione e sulle sue conseguenze in Occidente. Si analizzerà anche la trasformazione da uno Stato rivoluzionario ad uno sempre più centralizzato ed autoritario.

    Per una ricostruzione degli eventi, gli studenti devono fare riferimento alle pagine 220-221 e 228 del manuale.

     

    Per approfondire:

    Se volete approfondire con un film, il riferimento d'obbligo è Ottobre di Sergei Eisenstein (1928)

    Potete anche vedere Reds (Warren Beatty, 1981). Entrambi sono basati su I dieci giorni che sconvolsero il mondo (John Reed, 1919), la cui versione inglese e free trovate qui.

    Se preferite una serie televisiva, potete vedere le due puntate de Il treno di Lenin (Damiano Damiani, 1988), che trovate qui, sul sito di Raiplay.

  • marcia su RomaL'ascesa del fascismo in Italia si lega, da un lato, alla crisi dello Stato liberale e, dall'altro, alla difficile situazione sociale, a cui aveva condotto la prima guerra mondiale.

    Prima di analizzare l'affermazione del fascismo, dunque, ci si soffermerà sul biennio rosso e sulle conseguenze - politiche, sociali e culturali - della grande guerra. 

    Per quanto riguarda il processo di affermazione e consolidamento del fascismo, poi, si esamineranno in particolare le caratteristiche del regime, che vanno definendosi nei primi anni Venti, e il suo modo di concepire lo Stato: gli aspetti istituzionali infatti, oltre ad essere essenziali per comprendere l'evoluzione della storia del fascismo, mostrano con chiarezza il progetto culturale del regime.

    Qui trovate una breve introduzione che vi consiglio di ascoltare prima della lezione

    I temi che affrontiamo in questa lezione sono nel capitolo 15 del manuale

    Approfondimenti

    Nel 1962, in piena stagione della "commedia all'italiana", Dino Risi realizza un film Ugo Tognazzi e Vittorio Gassmann intitolato La marcia su Roma, riprendendo un po' gli stilemi de La grande guerra. Su youtube c'è tutto: non so quanto a lungo, ma lo trovate qui sotto  .

    Quest'altro, invece, è Camicia nera di Gioacchino Forzano, film di propaganda che doveva uscire nel 1932, in occasione del decennale, ma, per traversie varie, arriva nelle sale l'anno successivo: pur essendo un film molto criticabile dal punto di vista cinematografico, è interessante perché mostra il punto di vista interno del fascismo.   

    Per chi volesse approfondire con una lettura, infine, vi suggerisco Giulia Albanese, La marcia su Roma, Laterza 2006, un testo agile e appassionante, recentemente riedito dal Corriere della Sera

  • Prima della lezione, vi suggerisco di guardare la breve introduzione al tema di oggi, la crisi del 29 e la lenta uscita dalle sue conseguenze grazie al New Deal di Roosevelt.

    La crisi del 1929 rappresenta un passaggio centrale nella storia del 900 perché - come ha scritto Eric Hobsbawm - "distrusse per mezzo secolo il liberismo economico". Gli Stati Uniti riusciranno ad uscirne solo con le politiche messe in atto da Franklin Delano Roosevelt, 26° presidente degli Stati Uniti eletto nel 1932, ricordate con il nome di New Deal. Si trattò di un insieme di politiche, non sempre coerenti fra loro, che riguardarono sfere diverse dell'agire pubblico: la sfera economica, in primo luogo, ma anche quella sociale e quella comunicativa.

    Ma, per capire bene le ragioni della crisi del 29, nella  lezione si guarderà velocemente alle trasformazioni sociali ed economiche degli anni Venti, i "ruggenti" "anni del jazz", per citare Fitzgerald, che di quel periodo solo apparentemente dorato fu il cantore insuperabile.

    Quest'argomento è trattato nel capitolo 17 del manuale

  • In questa lezione analizziamo l'ascesa del nazismo e la presa del potere da parte di Hitler: qui sopra trovate una introduzione all'argomento, che ho realizzato durante uno dei lockdown dello scorso anno accademico, in cui descrivo alcune dei momenti principali di questo processo.

    Durante la lezione seguiremo, in parallelo all'ascesa del nazismo, l'evoluzione del fascismo negli anni Trenta, fino alla costruzione dell'alleanza tra la Germania e l'Italia e i due regimi. Obiettivo è coglierne i punti di similitudine, ma anche gli elementi che li resero diversi, sotto il profilo culturale, istituzionale, sociale.

    Oltre a descrivere i principali eventi che ne caratterizzarono i rispettivi percorsi storici, ci si soffermerà su temi come la questione razziale, le forme dell'irregimentamento del popolo, i modelli della propaganda.

    Troverete i temi di cui parliamo in questa lezione nei capitoli 14 (paragrafo 2), 18 (paragrafi 2, 3, 5, 6), 19 (paragrafi 4, 6, 7)

    Ci sono molti materiali che possono essere usati per approfondire i temi di questa lezione. 
    Particolarmente utili per capire meglio i tumultuosi anni di Weimar sono i film come, ad esempio, 

    • Berlino, sinfonia di una grande città (Walter Ruttmann, 1927)
    • Il gabinetto del dottor Caligari (Robert Wiene, 1920)
    • L'angelo azzurro (Josef von Sternberg, 1930)
    • M. Il mostro di Dussendorf (Fritz Lang, 1931)

    Sono alcuni dei film che, secondo il pioneristico studio di Sigfried Kracauer Da Caligari a Hitler. Una storia psicologica del cinema tedesco, descrivono il panorama psicologico e culturale nel quale Hitler riuscirà a fare breccia per prendere il potere nel 1933.

    Se invece preferite le serie tv, vi suggerisco la visione di Babylon Berlin (ormai arrivata alla terza stagione) che, dietro una trama gialla, propone una suntuosa (e molto credibile) ricostruzione della Berlino degli anni Venti.

    Molti film vi descrivono anche le tensioni sociali, e in particolare quelle di classe, di questo periodo: potete guardare ad esempio

    • Metropolis (Fritz Lang, 1927)
    • Tempi moderni (Charlie Chaplin, 1936)

    Invece per esplorare - e capire un po' meglio - il fascismo negli anni Trenta avete a disposizione lo straordinario archivio dell'Istituto Luce, e in particolare i cinegiornali Luce dal 1931 in poi che trovate qui

    Il grande dittatore (Charlie Chaplin, 1940) è un altro film da vedere: in questa scena potete godervi la rivalità tra i due alleati, Hitler e Mussolini, nelle loro versioni parodistiche: Adenoid Hynkel e Bonito Napoloni 

  • Punto d'uscita dalla guerra civile europea in cui il continente era entrato con il 1914, la Seconda guerra mondiale ha delle caratteristiche che la differenziano profondamente dalla Prima. Dal ruolo svolto dall'ideologia alla Shoah, dalla "guerra ai civili" alla resistenza, per non citarne che alcune, esse saranno analizzate nelle lezioni dedicate al secondo conflitto mondiale. Si riserverà una certa attenzione anche agli aspetti iconografici e al ruolo che in essa hanno svolto gli strumenti della comunicazione di massa, entrambi ben riassunti dall'immagine qui accanto, scattata da Robert Capa durante lo sbarco in Normandia e pubblicata da Life.

    Qui sotto trovate una breve introduzione alla lezione, con la sintesi delle tappe principali del conflitto

    I temi che affrontiamo in questa lezione li trovate nel capitolo 20

    Approfondimenti

    Gli approfondimenti possibili sulla Seconda guerra mondiale sono moltissimi: suggerisco almeno la visione di Salvate il soldato Ryan (Steven Spielberg, 1998), i cui primi quindici minuti hanno segnato in modo indelebile la rappresentazione filmica del conflitto, e La caduta (Oliver Hirschbiegel, 2004), che racconta gli ultimi giorni di Hitler nel bunker della Cancelleria di Berlino e si regge su una mimetica interpretazione di Bruno Ganz.

    Fondamentale, ma per ragioni diverse, è Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945).

  • In queste immagini, quasi speculari, c'è tutto il dramma che ha vissuto l'Italia tra il 1943 e il 1945, quando il paese era diviso in due, non solo perché era attraversato dal fronte e organizzato in due stati nemici, ma anche - e soprattutto - perché vi si combatteva una spaventosa guerra civile fra fascisti e antifascisti.

    In questa lezione affronteremo quel drammatico periodo, collocato all'interno della Seconda guerra mondiale, ma anche autonomo per il ruolo che ha rivestito come atto di fondazione della Repubblica.

    Qui sotto trovate una sintetica introduzione agli eventi di quel periodo, dalla destituzione di Mussolini il 25 luglio del 1943 all'armistizio dell'8 settembre dello stesso anno, dalla nascita della Repubblica di Salò alla guerra partigiana di Liberazione.

    Trovate gli argomenti di questa lezione nel capitolo 21 

    Approfondimenti

    Per approfondire vi suggerisco alcune visioni, letture o visite a siti:

    Qui trovate L'atlante delle stragi naziste in Italia, uno strumento utilissimo per scoprire di più su un periodo particolare della storia italiana

    Fra i molti film sulla situazione italiana potete vedere 

    • Paisà (Roberto Rossellini, 1946), che trovate qui
    • Tutti a casa (Luigi Comencini, 1960), che trovate qui

    Per quanto riguarda i libri, ci sono intere biblioteche su questi anni: mi limito a tre suggerimenti di lettura centrati sulla Resistenza italiana: 

    • Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio sulla moralità nella Resistenza, Bollati Boringhieri, Torino 1994, il saggio che ha ridefinito gli studi sulla Resistenza in Italia
    • Santo Peli, La resistenza in Italia, Einaudi 2004, un saggio agile e sintetico ma molto ricco e ben informato
    • Marcello Flores, Mimmo Franzinelli, Storia della Resistenza, Laterza, 2019, l'ultimo lavoro di sintesi, in ordine cronologico, un lavoro divulgativo più che di ricerca, ma un buon punto di partenza per approfondire.

    Preferite giocare invece di leggere? Bene c'è anche un "videogioco" sulla resistenza: si chiama Venti mesi e lo trovate qui

  • "Buco nero" del Novecento, elemento centrale del XX secolo, la Shoah è un tema immenso e complicatissimo da affrontare, che ancora oggi pone domande a cui è difficile dare una risposta esaustiva. E se è vero che la sensibilità collettiva sul tema è aumentata, grazie all'introduzione del giorno della memoria, è anche vero che proprio la ritualità di quella giornata ha reso "normale" e quasi "scontato" un tema che invece non può esserlo: di qui una sempre più diffusa banalizzazione di un problema storico di immensa portata che apre talvolta le porte ad un subdolo negazionismo.   

    Qui sotto trovate una breve sintesi sulla questione, che cercheremo di analizzare risalendo alle sue origini e analizzandone le caratteristiche.  

    L'argomento di questa lezione è affrontato nel capitolo 20 (paragrafo 5) 

    Approfondimenti

    Fra le molte migliaia di libri, per saperne di più vi suggerisco la lettura della recente sintesi di Laurence Rees, L'Olocausto. Una nuova storia (Einaudi 2018).

    Per una guida alle molte decine di film, vi suggerisco invece la lettura del saggio di Claudio Bisoni, Il cinema di fronte alla Shoah, pubblicato su "Storicamente" nel 2010 (che trovate qui)

  • La lezione è dedicata alle conseguenze della seconda guerra mondiale in Europa che raccontiamo partendo da due trailer, quello di un film di Roberto Rossellini nel 1948, Germania anno zeroqui sopra, e quello di un documentario del 2013 di Ken Loach, Spirit of '45, che potete vedere qui sotto.

    La lezione parte da una domanda: come si è potuto risorgere dalle macerie della seconda guerra mondiale, macerie che erano allo stesso tempo materiali e morali? 

    Gli argomenti di questa lezione sono affrontati nel capitolo 22 e 25 (paragrafi 1 e 2) del manuale

  • La guerra fredda è fondamentale per capire molti degli eventi della seconda parte del '900, perché l'ordine geopolitico da essa definito ha avuto profondi riflessi su tutti i paesi coinvolti, anche dal punto di vista della politica interna.

    Durante la lezione ci soffermeremo sull'analisi delle diverse fasi della guerra fredda e, per ognuna di esse, cercheremo di capire in che modo è cambiata la strategia: inoltre individueremo i principali momenti di attrito, dal blocco di Berlino alla guerra di Corea, dalla crisi dei missili di Cuba alla guerra del Vietnam, e capiremo come essi hanno modificato le strategie messe in atto dai due blocchi.

    Gli argomenti affrontati in questa lezione si trovano nei capitoli 22 (par. 4), 23, 29 (par. 4) e 30 del manuale

    Per approfondire:

    Seguendo questo link troverete un interessante sito con una guida visuale alla guerra fredda.

    Per quanto riguarda i film, le suggestioni possono essere molte: dai film di fantascienza degli anni Cinquanta all'imprescindibile Dottor Stranamore. Ovvero: come ho imparato ad amare la bomba e a non preoccuparmi (Stanley Kubrick, 1964), alle molte spy stories degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.

    Vi suggerisco anche la visione di due documentari, The Fog of War (Errol Morris 2003) e di Herzog incontra Gorbaciov (Werner Herzog, 2018). Di entrambi trovate i trailer qui sotto.

  • Ancora una lezione dedicata al rapporto tra Storia e media, e prima di capire di che cosa si tratta, vi consiglio di vedere questa famosissima scena si un famosissimo film.

    Forse l'avete riconosciuta: è una scena tratta da Casablanca (Michael Curtiz, 1942) e fa capire perfettamente quante cose diverse possa essere una canzone (anche se di tipo molto particolare in questo caso, trattandosi di un inno nazionale): come canta Francesco Guccini, 

    ...fra il passato appesa e il futuro, / il presente e pronta a scappare / e la canzone diventa un sasso / lama, martello, una polveriera / che a volte morde e colpisce basso / e a volte sventola come bandiera. (Una canzone, 2004)

    E proprio alle canzoni e al loro rapporto con la storia - qualcosa che Guccini, autore de La locomotiva, conosce bene - è dedicata questa lezione.

    Ci chiederemo se e come una canzone possa raccontare la Storia. E se, e come, possa cambiare la Storia. O, addirittura, fare la Storia, ovvero essere "agente di storia". 

    La risposta la cercheremo proprio nelle canzoni, in particolare nelle canzoni popolari, sia intese come canzoni espressione della cultura popolare tradizionale, sia intese come canzoni pop.

    Per questioni di lingua - e di riferimenti culturali (perché una canzone è un oggetto culturale complesso) - useremo canzoni italiane, e quindi ci riferiremo soprattutto alla storia e alla cultura italiane.

  • Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale e l'elezione della costituente, l'Italia diventa una repubblica. Questa fase di storia italiana era in realtà iniziata negli anni precedenti, il 25 luglio 1943 secondo alcuni o l'8 settembre dello stesso anno, secondo altri.

     

    Alle vicende dell'Italia repubblicana dedicheremo diverse lezioni, in parallelo con il racconto delle vicende internazionali.

    La prima è dedicata all'Italia del dopoguerra e a quella degli anni Cinquanta.

    Fra i molti film che possono aiutarvi a ricostruire questi anni c'è Una vita difficile (Dino Risi, 1961), oltre che - ovviamente - i film neorealisti, da Paisà (Roberto Rossellini, 1946) a Sciuscià (Vittorio De Sica, 1946). Ma non vanno trascurate pellicole come Riso amaro (Giuseppe De Santis, 1949), che pur contenendo una chiara denuncia sociale sceglie di usare la forma popolare del melodramma, o commedie come Totò cerca casa Monicelli e Steno, 1949) o Totò e Carolina (Mario Monicelli, 1955), capaci di offrirci uno sguardo irriverente sulle condizioni di vita e sui quadri mentali di quegli anni.

    Per le letture, invece, vi suggerisco l'agile libretto di Guido Crainz, L'ombra della guerra (Donzelli, e poi Feltrinelli).

    Potete esplorare anche il sito il2giugno.it, un'interessante operazione di public history che esplora l'inizio della vicenda repubblicana.

    Chi è invece interessato alle vicende politiche, troverà utile la sintesi sulle elezioni del '48 scritta da Edoardo Novelli (Le elezioni del Quarantotto: storia, strategie e immagini), particolarmente attenta agli aspetti propagandistici e comunicativi.


  • In questa lezione analizziamo in modo parallelo la vicenda di Stati Uniti e Unione Sovietica dalla nascita della guerra fredda alla coesistenza pacifica, sullo sfondo delle grandi trasformazioni sociali che interessano entrambi i paesi (nonché l'Europa)

  • Gli anni Sessanta sono stati per molti versi "anni giovani": un periodo di benessere, in cui una nuova generazione si affacciava nella società adulta, cambiandola. Il cambiamento fu complessivo: culturale, nei rapporti interpersonali, politico. Una fase di accumulazione di tensioni e contrasti che finiranno per esplodere nel Sessantotto, l'anno della "contestazione giovanile"

    Nonostante siano passati più di cinquant'anni dagli eventi, il Sessantotto è ancora un argomento attuale. E già il termine con cui viene ricordato lo rende evidente: il Sessantotto, con l'articolo determinativo e la mancanza di una maggiore precisione cronologica che definisca almeno il secolo, Come se ciò non bastasse, nel 2018 cade il cinquantenario del 68, ricorrenza che produrrà una mole importante di nuovo racconto pubblico di quell'anno "formidabile", per usare un aggettivo che è entrato a far parte del bagaglio lessicale con cui lo definiamo.

    Dieci anni or sono, introducendo un agile libretto di sintesi sul 68, Marica Tolomelli scriveva che il 68 è un evento lontano, che appartiene a un'altra epoca storica, ma allo stesso tempo un evento presente, operativo nell'immaginario di diversi attori sociali, in grado di definire, ancora oggi, schieramenti politici e contrapposizioni ideologiche o di essere impiegato come etichetta di classificazione di disposizioni comportamentali o preferenze culturali.

    Noi lo analizzeremo guardando soprattutto ad alcune sue componenti culturali, e soprattutto a quella che può essere considerata una delle matrici comuni dei diversi Sessantotto: la scoperta di una distanza fra una società che si fondava su principi democratici ma attuava comportamenti che non li rispecchiavano.

  • Queste due immagini illustrano due dei molti aspetti degli anni Settanta in Italia, anni "di piombo" nell'immaginario collettivo, ma anche anni di conquiste civili e di lotte pacifiche, in cui sono cambiate profondamente l'economia e e la struttura sociale del paese.

    Faremo un rapido percorso all'interno di questi mutamenti, cercando di "smontare" quel vero e proprio luogo comune che vuole gli anni Settanta come dominati solo dalla violenza politica, pur senza evidentemente rinnegarne l'importanza. 

  • In questa lezione esamineremo le cause della fine della cosiddetta "età dell'oro" dell'economia e le trasformazioni sociali che derivano dalla "crisi" di metà anni '70.

    Molti italiani se ne accorsero con quelle misure di razionamento dei consumi definite "austerity" e che spesso vengono rievocate con accenti nostalgici, come in questo film privato del '73.

    In realtà si tratta di un processo che ha modificato in profondità abitudini e consumi occidentali, mettendo addirittura in crisi un modello di sviluppo, e che, collegato con la difficile situazione sociale, ha spesso condizionato l'interpretazione complessiva degli anni '70.

  •  L'immagine iconica di Aldo Moro prigioniero delle Brigate Rosse è diventata il simbolo di una stagione della storia italiana: in questa lezione approfondiremo il periodo 1977-1979, tre anni in cui, letteralmente, cambierà un mondo. Sono tre anni attraversati da pulsioni diverse, ben rappresentate dall'apparente incoerenza dell'esplosione giovanile del 1977, in cui la richiesta di cambiamento rivoluzionario andava a braccetto con la rivendicazione del "diritto al lusso", in cui la denuncia della disoccupazione giovanile si legava alla domanda di "lavorare con lentezza".

    Senza cogliere il profondo cambiamento che contraddizioni come questa indicano, non riusciremo a capire come si potrà passare dalla stagione della violenza politica a quella dell'edonismo, caratteristica più appariscente degli anni Ottanta.

  • Nel 1989 il crollo del muro di Berlino segna la fine di un'era: sarà infatti seguito nel giro di pochi anni dalla fine dell'Unione Sovietica e dalla dissoluzione del blocco orientale. Finisce allora il secolo breve, ovvero il '900 secondo la fortunata interpretazione di Eric J. Hobsbawm.

    Il mondo passa dall'essere bipolare ad una situazione di multipolarità, che contraddice l'immagine popolare di un'America trionfante rimasta unica superpotenza globale. Infatti, nel giro di pochi anni, una serie di conflitti di scala locale - ma con ripercussioni sempre più globali - segnalano che l'epoca di "pace armata" della guerra fredda è finita per sempre.

    La caduta del muro di Berlino e il cambiamento di quegli anni è inestricabilmente legato alle politiche di riforme dell'URSS volute dal presidente del PCUS Michail Gorbacev, alle quali è dedicata questa lezione.


    Per comprendere meglio quegli anni, e il cambiamento epocale che quegli eventi comportarono anche sul piano individuale, può essere utile vedere il film Goodbye, Lenin! (Wolfgang Becker, 2003); e poiché è ambientato in Germania Est, c'è un altro film che racconta bene il regime oppressivo di quel paese, Le vite degli altri (Florian Von Donnersmarck, 2006).

    Vi suggerisco, inoltre, la visione della miniserie tv Chernobyl (Johan Renck, 2019), evento che gioca un ruolo importante nel quadro delle politiche gorbacioviane.

    Se invece volete leggere dei bei reportages, dovete senz'altro prendere due libri di Svetlana Aleksievič, premio nobel per la letteratura nel 2015, intitolatiPreghiera per Chernobyl (1997) e Tempo di seconda mano(2014) ed entrambi tradotti in italiano.

  • Dalla metà degli anni Ottanta alla metà degli anni Novanta, in Italia ci furono molte trasformazioni di tipo politico, sociale, economico e culturale, in parte autonomi, in parte generati dalle trasformazioni epocali sul piano internazionale.

    In queste lezioni si analizzeranno queste trasformazioni, cercando di comprendere come esse abbiano contribuito a formare lo scenario politico-sociale attuale.

  • Mai come in questo periodo, in cui le fondamenta stesse dell'integrazione europea sembrano essere messe a repentaglio dallo scontro con processi economici, sociali e politici di ampio respiro, studiare il processo di costruzione dell'Europa è diventato necessario. 

    Quali sono le basi su cui si è fondato il processo di unificazione europea? 

    Le fragilità che sembrano essere emerse negli ultimi anni sono il segno del precoce invecchiamento di un'utopia politica, oppure sono parte integrante dello stesso progetto Europeo?

    Queste sono alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta nella lezione dedicata al processo di unificazione europea, e fondata sul testo di Leonardo Rapone, Storia dell'integrazione europea.

  • Siamo entrati ormai da vent'anni nel XXI secolo: vent'anni ricchissimi di eventi, in cui la storia - lungi dall'essere finita come scriveva qualcuno nello scorcio finale del XX secolo - sembra essersi messa a correre. Il mondo si è rivelato anche agli occhi più ingenui nella sua complessità e nel suo essere interrelato, anche se la difficoltà che si prova nel comprendere tutte le implicazioni di questa nuova condizione ha portato al riemergere di sentimenti individualisti che, sul piano geopolitico, assumono l'aspetto del ritorno dei nazionalismi. Del resto, questa profonda trasformazione ha interessato anche l'economia, la politica, la comunicazione e, in generale, la società nel suo insieme.

    Difficile, dunque, spiegare tutte queste trasformazioni, anche perché la tentazione - essendo le loro conseguenze ancora in atto - è di fare un elenco cronachistico degli eventi.

    La lezione conclusiva getta uno sguardo su questa complessità, soffermandosi in particolare su uno dei temi che ha egemonizzato la narrazione pubblica e che è stato più ricco di conseguenze, il terrorismo islamico.

  • In questa sezione trovate le cronologie elaborate dagli studenti del corso, organizzati in gruppi, attraverso la piattaforma online Tiki-Toki

    I lavori sono stati sottoposti ad un'analisi da parte degli stessi studenti che le hanno ritenute utili come strumento didattico integrativo. Quindi, se credete, potrete usarle come promemoria o aiuto allo studio, senza scordare mai - però - che una cronologia non è mai esaustiva ed è sempre frutto di una serie di scelte personali: nonostante l'apparenza dell'oggettività, dunque, essa è comunque un'interpretazione.

    Buona visione