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L'onorevole Angelina (1947) - IMDb

Qui trovate il link per vedere il film L'onorevole Angelina di Luigi Zampa, e con Anna Magnani.

Lo trovate anche su Raiplay, qui.

Ne abbiamo parlato a lezione perché uno di quei casi in cui il cinema interviene, con le forme della commedia di costume, su una questione storicamente importante: la nascita di movimenti popolari di protesta, spesso alimentati da un sentimento antipolitico.

Così è giusto chiedersi oggi, come fa Emiliano Morreale, se Angelina sia un film popolare o populista. 

"“Un film politico o populista?”, si chiede Emiliano Morreale a proposito de L’onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa che fruttò ad Anna Magnani, interprete principale e co-autrice della sceneggiatura con il regista, Suso Cecchi D’Amico e Piero Tellini, il premio per la migliore attrice alla Mostra di Venezia 1947 e il Nastro d’Argento.

Dopo una lunga serie di lotte e rivendicazioni che portano la popolana Angelina a diventare depositaria delle frustrazioni di tutte le donne della borgata di Pietralata e ad accarezzare il seggio in Parlamento, il finale conciliatorio può sembrare come un ritorno all’ordine, alla sottomissione all’ordine sociale esistente sorretto da precise gerarchie di classe e di genere.

Tuttavia, più che per questo finale, il film lo ricordiamo per Angelina che “baccaja proprio bene” e per l’irruenta recitazione di Anna Magnani, materialmente e simbolicamente trattenuta dagli altri personaggi durante tutto il film. Allora anche il suo ultimo discorso può essere letto attraverso il filtro dell’ironia amara e del rovesciamento che pervade tutta la narrazione (e che spesso opera nei finali di Zampa, anche quando la soluzione è ufficialmente suggellata dalla legge, come in Processo alla città Il magistrato)." 

Il testo è tratto dal sito cinefiliaritrovata: e trovate il seguito qui

qui

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