Schema della sezione
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Gli anni Settanta sono stati un periodo ricchissimo di vitalità e contraddizioni, veramente degli "anni affollati" come li avrebbe definiti con critica ironia Giorgio Gaber all'inizio del decennio successivo. La nascita delle radio e delle televisioni libere (a cui si riferisce la fotografia) è uno dei segnali di questa vitalità.In questa lezione analizziamo gli anni Settanta oltre lo stereotipo degli "anni di piombo", senza nascondercene complessità e criticità.
Anche in questo caso ci sono molti testi per approfondire alcuni dei temi che affronteremo. Molti li trovate ampiamente esplorati nei testi consigliati per le lezioni precedenti. Qui ve ne indico alcuni che possono aiutarvi ad esplorare alcuni temi specifici, come la questione delle droghe, oppure delle radio libere ecc.

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Nel 1968 Sergio Zavoli realizza per TV7 un servizio sui manicomi in cui intervista Franco Battaglia. Dieci anni più tardi il lungo percorso di Battaglia per veder riconosciuti i diritti dei malati sarebbe approdato alla legge 180. Potete vedere quel famoso - e struggente - servizio su Raiplay
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Il Festival del proletariato giovanile di Parco Lambro, organizzato a Milano da Re Nudo tra il 26 e il 29 giugno 1976 è uno dei simboli della profonda trasformazione avvenuta nel corso degli anni Settanta sia nel mondo giovanile, sia negli happening di massa. Durante quei tre giorni, come hanno scritto Nanni Balestrini e Primo Moroni, si era consumata la «fine dell'ideologia della festa» tra «espropri proletari» in un supermercato vicino, contestazioni per gli alti prezzi dei panini e assalti a un camion di polli, poi non consumati perché erano surgelati, il tutto in mezzo al fango e ai rifiuti. Descritto impietosamente nelle immagini di Alberto Grifi (Festival del proletariato giovanile a Parco Lambro, 1976), Parco Lambro è stato, come scrivevano gli stessi circoli del proletariato giovanile, lo «specchio fedele di una realtà di emarginazione, di solitudine, assenza di forza per cambiare le cose», in cui il palco su cui si esibivano i musicisti era, come cantava Gianfranco Manfredi, «un ponte che non unisce niente» (Un tranquillo festival pop di paura, 1977). In quei giorni, quello che si era percepito come un soggetto collettivo sembrava dissolversi in tanti soggetti individuali: come cantava ancora Manfredi,
e siamo tutti insieme ma ognuno sta per sé / la ricomposizione si sogna ma non c'è / ognuno nel suo sacco o nudo tra il letame / solo come un pulcino, bagnato come un cane.
Qui trovate il lavoro di Grifi, realizzato per la Rai (e la sua libertà è anche il segno della trasformazione della Rai in quegli anni).Se volete saperne di più sui festival del proletariato giovanile di Re Nudo, potete leggere questa scheda nel sito Culture del dissenso giovanile (https://www.culturedeldissenso.com/pop-festival-re-nudo/) -
Qui trovate le bozze di un capitolo di "Specchi infiniti", il mio libro sul sistema dei media nell'Italia repubblicana, che affronta proprio gli anni Settanta. Può essere una lettura utile per avere un altro sguardo sul decennio che, attraverso il filtro dei media, vi aiuterà a capirlo meglio.
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Qui potete vedere una puntata della prima stagione de "Il tempo e la storia", la trasmissione di Rai Storia e Rai Tre, sulle radio libere alla quale ho partecipato
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Qui trovate un documentario sulle radio libere realizzato per "La storia siamo noi" che vi dà un'idea di quel mondo così ricco e articolato.Uno degli autori è Stefano Dark, autore del primo e ricchissimo libro su quella realtà.
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Il 26 aprile 1979, in seconda serata, la Rai mette in onda Processo per stupro, il primo programma televisivo girato nell’aula di un tribunale. E' uno straordinario documento per capire meglio la storia della televisione, quella della società italiana negli anni Settanta e la storia del femminismo in Italia. Qui trovate una riflessione di Silvia Salvatici su Il Mulino su quella data e quel programma.
Qui invece trovate il link per il sito RaiPlay con un estratto dal documento, e in particolare l'arringa di Tina Lagostena Bassi